"Scurbatt" ancora in gara questo 30 aprile, stavolta impegnati in una trasferta a Mezzane di Sotto (VR), dove i padroni di casa degli Arcieri del Cangrande hanno organizzato la gara dedicata alla memoria del condottiero ghibellino del XIV secolo, fra le figure più importanti della storia della città scaligera prima della conquista viscontea (1388).
Il terreno di gara è stato allestito presso il Centro Servizi Sacro Cuore di Lavagno (VR), una cornice di rara bellezza situata tra le colline venete. Il campo di gara si è snodato lungo tre diverse località: le distanze brevi si sono tenute quasi tutte nel bosco limitrofo alla tenuta agricola adiacente al "Sacro Cuore", mentre per le distanze lunghe le sagome erano piazzate tra i filari della vicina azienda agricola. L'ultima parte della gara si è tenuta invece nel parco del Centro Servizi, dove sono state piazzate le sagome dalla 15 alla 22. 
A livello tecnico la gara è stata molto bilanciata e varia: solo una piccola parte delle sagome superava i 20 metri, ma come era ampiamente prevedibile la natura collinare e boschiva del terreno ha permesso agli organizzatori di sfruttare molto meglio le difficoltà fornite dai saliscendi e dalle diverse condizioni di luce. Oltre a questo, anche il meteo bizzoso ha messo in difficoltà gli 80 tiratori arrivati da Lombardia, Veneto, Piemonte, Liguria e Alto Adige: dapprima il cielo ha minacciato pioggia, poi dopo le dieci del mattino sono state le fitte nuvole a rendere difficile la stima delle distanze, e infine dopo mezzogiorno è stato il vento a scompaginare tutte le certezze degli arcieri. 
Senza contare che, per sfruttare i diversi tipi di terreno a loro disposizione (piano per le lunghe distanze, boschivo per le illusioni ottiche, collinare per i tiri in pendenza, sia verso l'alto che verso il basso), gli Arcieri del Cangrande hanno piazzato anche alcune piazzole decisamente ostiche. Una su tutte, la 22: un gruppo 4 a 10 metri con soltanto 15 centimetri scarsi di centro vitale. E anche le sagome dritte hanno avuto le loro difficoltà intrinseche, come la piazzola 2 ad esempio: posizionata in un filare dritto, al massimo della distanza consentita, e posizionata leggermente sbilenca. E come non parlare della piazzola 15, posizionata a soli 15 metri, ma con un'inclinazione di quasi 45 gradi, e il picchetto posizionato precariamente in equilibrio sul lato scosceso della collina?
In conclusione, una gara bella e gradevole, non particolarmente impegnativa sotto l'aspetto della stima delle distanze, ma decisamente impegnativa per tutto il resto, come hanno dimostrato le sole cinque ore di gara effettiva, dalle 9:30 alle 14:30. 
I nostri atleti impegnati sono decisamente cresciuti rispetto alla gara di esordio di Corneliano Bertario. Daniele Alessandro Folli, malgrado diversi errori nella stima delle distanze e altri di distrazione è riuscito ad aumentare parecchio il suo primo punteggio, passando da 224 punti a 278 (54 punti in più e nove "M" in meno), valevole per il settimo posto. Maurizio Egi invece è passato da 387 punti ai 398 di domenica, giungendo ventiduesimo. 
La classifica delle squadre ha visto la presenza di punteggi veramente stellari. Anche avendo avuto una squadra completa, sarebbe stato impossibile giungere sul podio, malgrado la presenza di sole tre squadre: i padovani della Decumanus Maximus, "soltanto" terzi, hanno raggiunto i 1085 punti, i padroni di casa Arcieri del Cangrande hanno totalizzato 1112 punti, mentre i vincitori della Kappa Kosmos di Rovereto sono arrivati alla cifra quasi stratosferica di 1193 punti. Basti pensare che i vincitori del 3D di Corneliano del 2 aprile, la ASD "The Bowmen" hanno totalizzato 1116 punti, che questa domenica sarebbero bastati appena ad arrivare secondi di un soffio. Un simile punteggio agli scorsi Campionati Italiani avrebbe valso il quarto posto, tanto per far capire il livello di queste squadre in gara.